- 70 — 1 LAMPADA COLOR DI ROSA Dal terzo o dal quarto piano su in alto splende nelle grandi città per la nebbia una lampada rosa. Arde così nell’erta sommità confusa dei tetti, nel buio lassù tra i fili ronzanti, come il regno dei cieli, come di me fanciullo la piccola Betlemme, come il perduto eliso dell’ignoto amore. Quale arruffata isterica donna pavoneggiasi nella sua luce, mentre le duole il capo il tè mescolando, e d’una sigaretta, nel denso fumo avvolta, leggendo un romanzo d’appendice? Quale divorziata con misera colorita carta di cenci di abbellire ha cercato la spezzata vita? Io non lo so, ma la sera, se ho freddo, e se senza una meta per la via vado errando, guardo così lassù a quella finestra, come guarda un cane, e lo so che una volta salito forse per sempre lì rimarrei.