importanza delle pietre raccolte e sulla necessità di avere un lapidario, con saggezza si interessò e promise, in ripetuti abboccamenti, di assegnare l’importo di lire 3000 per erezione del lapidario mentre la R. Sopraintendenza abbandonando il primitivo progetto nella sede della scuola elementare, propone una nuova sede in fianco all’ edificio dell’ ex convento di S. Giuseppe : si tratta di costruire un atrio nuovo armonizzante con 1’ atrio del convento stesso. Mentre il signor Commissario fa le pratiche per 1’ approvazione della spesa, passano alcuni mesi. La Sopraintendenza non vedendo comunicazione in merito al concorso di spesa, che il Comune dovrebbe assegnare, è indotta a sospettare che Dignano voglia disinteressarsi della questione e pensa di trasportare “ gli oggetti e le sculture di Dignano, nel nuovo Museo di Pola, dove esse potrebbero avere, raggruppate insieme, degna collocazione “. Ma ogni pratica occorrente era già portata a compimento da parte del Commissario signor Pietro Filiputti, il quale pur attendeva con impazienza che la Giunta provinciale amministrativa mettesse il suo “ nulla osta “ sulla spesa, per poter poi informare la R. Sopraintendenza, che ogni ostacolo era rimosso e che quindi si poteva parlare del Lapidario di Dignano, come di un fatto compiuto. (6-10-1926). Così il regolare progetto è compilato ; il R. Ministero per l’Istruzione sta per stanziare la somma necessaria per coprire le spese ; 1’ amministrazione comunale dispone delle 3000 lire per concorrere nella spesa e il sopraintendente signor Ferdinando Forlati segnala l’atto veramente encomiabile di Dignano, che nelle strettezze in cui si dibattono le sue finanze, ha saputo “ non dimenticare quanto è testimone della sua tradizione e della sua storia “. Dopo aver rimossa una piccola difficoltà, causata dal passaggio della scuola di musica, fu decisa definitivamente la costruzione del Lapidario il giorno 6 aprile 222