* LX * 1473 pracomiti con due galee in quelle parti ; imponendo loro che andassero a trovar la Regina, e la salutassero da sua parte, e le promettessero che in ogni suo bisogno il Generale sarebbe venuto con tutta Tarmata presto a’suoi co-mandamenti . Di poi comandò loro che se fosse occorsa qualche novità nel regno , ritornassero a lui con ogni celerità. In questo mezzo il Duca di Candia avendo presentito alcuna cosa, lo avvisò che i Cipriotti non aveano buon animo e che aspiravano a cose nuove. Per la qual cosa il Generale mandò Vettor Soranzo Proveditore in Cipro con otto galee, oltre le prime due che già aveva mandato, acciocché provedesse che il regno non ricevesse qualche danno. Il Soranzo partitosi senza indugio da Modone, giunse le due prime galee in Candia, e comandò a Coriolano che andasse innanzi e facesse quanto gli aveva imposto il Generale; che egli poscia quanto più tosto gli sarebbe venuto dietro colle altre galee . Frattanto l’Arcivescovo era già giunto in Cipro , e avendo conferito il suo pensiero cogli amici e con quelli della sua nazione, li persuase ad occupar il regno; affermando che facilmente se ne potevano insignorire, perciocché il figliuolo del Re Ferdinando, al quale intendeva anco di dar in moglie la fanciulla figliuola del Re era giovinetto, e fanciullo ancora era il loro Re: onde facilmente fra detti due giovini avrian potuto signoreggiare , purché si levassero dinanzi gli occhi Andrea Cornaro zio della Regina: e acciocché non temessero delle forze de’Veneziani , molte cose false disse loro. Allora gli uomini disleali e perfidi, scordatisi della fedeltà giurata solennemente alla Regina, approvarono lo scellerato consiglio dell’ Ar-