# XXII * Fra questo mezzo dalla parte di terra ferma Stefano Malipiero avea circondata la città ,. e avea avvicinato i soldati alla muraglia. Era la città da quella parte cinta di doppie muraglie e doppia fossa. I nostri poste le scale , e valorosamente uccisi i difensori, presero la prima muraglia ; ma giunti alla seconda , nè arrivando le scale alla metà della muraglia, disperati di espugnar la città con le scale , appoggiarono d’ ogni parte grossi travi alla muraglia , le quali copersero con graticci ; e da questi coperti sotto entrarono , e la cavarono di sotto .. Alla porta ancora della città verso Occidente posero legni, pece, e materia secca insieme adunata ; nella quale messo fuoco abbruciarono la porta della città. Quelli di dentro da questa parte ancora con muro fortissimo si serrarono, e correndo da ogni parte tiravano sassi e altre cose di gran peso, per ferir quelli che di sotto cavavano la muraglia; e appresso gettavano^ solfore e pece, per abbruciar i graticci che li coprivano. I nostri con archibugi e con saette cercavano di levar le difese della muraglia, e molti ne ferirono e uccisero . Quelli di dentro si difendevano con artiglierie e con altre cose da trar di mano; onde morivano ancor de’ nostri. La battaglia fu atroce da ogni parte. Il Proveditore cavalcando or in questa, or in quella parte,, esortava e* pregava ognuno a combatter gagliardamente. I Sopracomiti delle galee ad ogni lor potere si sforzavano di far quanto era stato loro imposto. Era nella città una donna Cristiana di nazione Schiavona , stata schiava già molti anni, la quale discorrendo sopra la muraglia, dove vedeva i nostri cessare e proceder lentamente all’ offesa, gl’ incitava e dava, lor animo, dicendo : Perchè vi fermate sol-