* XXXVI * 1473 tre galee grosse di quelle che sebbene si conducono a remi, servono però più per carichi di mercanzia, che per affari di guerra; imperciocché tengono li Veneziani motte galee di tal sorte, le quali per gli usi di mercanzia in ciascun anno sogliono mandare in ogni parte del mondo. Fornite di tutto le galee, e partitosi l’ambasciadore da Venezia , venne in Cipro, per poter poi comodamente , quando Ussuncassano fosse venuto alle marine della Caramania, o della Soria, offerirgli i presenti ; perciocché egli era fama che il Re l’estate ventura sarebbe venuto in quei luoghi. Fu poscia di ordine del Senato comandato al Generale che stesse presto a’comandamenti di Ussuncassano, e che facesse quanto a lui piaceva. Il Turco anch’egli mosso non solamente dal pubblico grido , ma fatto ancora certo dalle sue spie della grandezza dell’ apparecchio e della venuta del Re di Persia, pensando non esser più tempo da starsi indarno; deliberò di mettersi con prestezza all’ordine per la guerra, e di prevenire l’inimico. Per questa cagione, oltra le sue genti ordinarie che aveva in essere, mandò un comandamento per tutti i suoi luoghi, che ogni sette famiglie mandassero un uomo armato alla guerra. Dimandò appresso a tutti i sudditi e Prencipi amici gran numero di cavalli e di fanti, e condusse ancora molti soldati merce-narii di ogni nazione. Oltra di questo apparecchiò moke migliaia di carrette per fortificar gli alloggiamenti, mettendo sopra di ognuna due artiglierie . Appresso questo preparò gran numero di artiglierie d’ogni guisa e di bombardieri: e avendo ogni cosa all’ordine, fece passar tutto 1’ esercito di Tracia in Asia. Esso ancora segui appresso per andar ad incontrar l’inimico; avendo prima fatto fortificare