* IX « luogo in terra ferma all’opposto dell’isola di Scio, e chia- 1471 masi dagli abitatori Passaggio; nel qual luogo quasi tutte le provincie dell’Asia portano le loro mercanzie, indi poi le conducono a Scio. Questa città al presente si ritrova sotto il dominio de’ Genovesi insieme con tutta l’isola, ed è mercato comune quasi a tutti i popoli d’Italia. Per questa cagione il Passaggio è pieno sempre di abitatori, e le botteghe di mercanzie . La notte adunque nel far del giorno il Generale si accostò al lito vicino al detto casale . Quivi sbarcò i soldati e compagni di galea, a’ quali aggiunse non picciola banda di galeotti sotto il governo del suo Ammiraglio ; il quale poste le genti in ordinanza, con veloce passo se ne andò al detto casale. Gli abitatori spaventati dall’improvviso assalto de’nostri fuggirono tutti ai monti vicini . I nostri entrati nel casale privo di abitatori, ma pieno tutto di mercanzie, di panni di seta, di ta-peti, di ciamb eli otti, e d’altre cose preziose ; saccheggia-rono ogni cosa, e quello che non poterono portare via, posto fuoco nelle case, abbruciarono, e tutta la preda condussero alle galee. Il Generale avendo arricchita l’armata, se ne tornò a I47l Modone per invernare ; perciocché già era l’inverno e il tempo fiero. Ma quivi poco gli fu permesso di dimorare; perciocché mosso da varie nuove, che gli venivano dell’armata del Turco, deliberò di andar a Lenno. Era fama che il Turco con quaranta galee bene all’ordine andava all’impresa di Lenno . Per questa cagione il Generale apparecchiate le cose necessarie, e preso seco delle vettovaglie, con tutta l’armata velocissimamente se ne andò a Lenno . Quivi ritrovò esser stata falsa la nuova dell’armata Tur- B chesca.