* LXX * 1474 è un lago il quale circonda ben ottanta miglia, e prende il nome dalla terra, chiamandosi il lago di Scutari ; dal qual esce il fiume che correndo bagna le radici del monte, sopra di cui è posto il castello . Questo fiume dagli abitanti ivi Bogliana vien nominato. Ne’tempi antichi, secondo che dice Plinio, ancora il fiume Drino correva dalla parte Orientale di Scutari; il quale ora, mutato l’alveo, presso a Lisso corre dieci miglia lungi dalla bocca della Bogliana verso Levante, ed entra in mare con due bocche: del qual fiume presso a Scutari vedesi 1’ alveo secco colli vestigli di un ponte . Meravigliomi assai che nè Plinio, nè Strabone geografo diligentissimo non abbiano fatto alcuna menzione di questo lago così notabile, nè del suo fiume. Questi due fiumi sono navigabili, e portano per molte miglia a dentro galee grandi da carico . La pianura fra essi e li campi d’intorno sono così fertili, che la semenza gettata a caso e senza alcuna diligente coltura rende frutti meravigliosi. Quivi si dice che dagli abitatori non sono lasciate pascolare le pecore, perciocché da troppa grassezza morrebbono. Intorno del paese sono monti alti e aspri : le parti più basse hanno colline coltivate diligentemente di vigne e di olivari. I luoghi marittimi di questa regione sono occupati da’ boschi , i quali somministrano molti legnami per far galee. Per queste cagioni il Turco, che pare abbia speranza di signoreggiare tutto il mondo, stimando questa regione molto a proposito, per la comodità de’ due fiumi, a nutrir eserciti e a fabbricar galee e a conservar l’armata, deliberò di espugnar Scutari , capo e fortezza di quel tratto di paese ; persuadendosi, quando la prendesse y di doversi impadronire di esso tutto. Imperciocché aveva egli