- 85 - DA ANIMA AD ANIMA Presso la finestra me ne sto nella notte e, per la lontananza sterminata, concentro negli occhi miei il raggio tremulo di stella tranquilla e lontana. Giunge da bilioni di miglia la luce attraverso i gelidi spazii oscuri, sterili e neri, instancabile giunge, e chi lo sa già da quanti millenni. Messaggio celeste che in me s’imbatte e negli occhi miei alla meta sua giunge, e beato muore, mentre io chiudo delle stanche mie ciglia il coperchio di morte. Ho appreso, che fatta passare la luce celeste da scienziati entro fini strumenti di cristallo, nuove ci dà di elementi affini alla misera terra e al triste mio corpo. Chiusa entro di me, già sangue la bevo, e meditabondo ed attento nel silenzio ascolto, quale remoto affanno la luce al sangue singhiozza, l’elemento all’elemento, alla terra il cielo. La solitudine, forse, duole alle stelle, l'orfana loro esistenza sparsa nello spazio? E che mai trovarci assieme possiamo attraverso la notte, la distanza e il gelo?