* LI # poche faccende, il quale lasciata la moglie, se ne vive 1473 lussuriosamente con le meretrici . Gli ambasciadori avvisa* rono il Generale che era morto il Re di Cipro, dal quale Carlotta era stata spogliata a torto del suo regno ere-* ditario. Per la qual cosa lo pregavano per nome suo che • volesse aiutar lei a ricuperar il suo regno ; che era figliuo* . la del Re di Cipro, già amico de’Veneziani, e al presen* te nuora del Duca di Savoia confederato della Signoria di Venezia; asserendo che Carlotta di moglie legittima, e il fratello di concubina era nato . Il Generale rispose loro? che Iacopo Re di Cipro amico e collegato del Senato Veneziano avea posseduto il regno legittimamente ; perciocché i regni non passano in giurisdizione de’Principi per via di formolarii legali o per contestazioni di litigii, ma colle arme e col valore : e che non solamente alla sorella, ma ancora a’ Genovesi, i quali per molto tempo aveano tenuta tirannicamente occupata la miglior parte dell’isola, avea tolto di mano il detto regno col proprio valore e giustamente poi posseduto. Che al presente era la Regina rimasta erede insieme col figliuolo, perciocché era gravida; la quale essendo figliuola adottiva del Senato, egli affermava che il Senato ed egli l’avrebbono difesa da qualunque o a lei, o al regno alcuna ingiuria volesse fare. Gli ambascia-dori avuta la risposta, di raala Voglia se ne partirono. Già il Generale avendo all’ordine tutte le cose, si apparecchiava di andar dritto verso lo Stretto, quando gli furono portate lettere di Caterino Zeno ambasciadore , per le quali egli lo avvisava che gli eserciti del Re di Persia e del Turco non erano molto lontani , e che già risoluti di combattere, fra pochi giorni avriano fatto la giornata» G z Oltra