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le delle artiglierie, non pativa alcun danno. L’Eunuco man- 1474 <lò al Loredano a domandargli la terra già rovinata e aperta; promettendogli che se gliela desse, avrebbe avuti amplissimi doni dal suo Signore, e che sarebbe staio de’primi presso di lui : e che non aspettasse che la prendesse per forza, perchè non avrebbe avuto poi come vincitore alcun riguardo nè a sesso, nè a condizione di persone. Il Lore-<lano rispose, che egli eletto alla custodia di quella terra, non era della feccia de’Turchi, ma della nobiltà di Venezia ; i cui maggiori aveano avuto sempre in costume non di render le terre a loro commesse ; ma di espugnare le città, e accettar li nimici che si rendevano: che egli anteponeva la lealtà della sua fede e l’amor della sua patria ad ogni gran ricchezza che gli potesse dare il Turco: e •che se egli era uomo, e non femmina, come si diceva, con tardasse a prendere la terra già spogliata delle sue mura . Il Bassa adunque perduta la speranza che egli si dovesse rendere, fece preparare de’graticci e de’mantelletti , onde i suoi coperti potessero andar sotto alla terra. Comandò appresso che i soldati seco avessero uncini, mani di ferro, e falci ficcate sopra aste lunghe. Di scale non v’era bisogno, perchè per le rovine delle mura si poteva andare fino in cima delle fortificazioni. Comandò adunque che primi andassero quelli che portavano i graticci ,e i mantelletti, acciò fossero coperti quelli che seguitavano. Dappoi comandò che seguissero le picche, tra le quali avea posto dei Giannizzeri armati solamente di spada e targa , acciocché più espeditamente potessero montare sopra le fortificazioni. Appresso questi collocò una gran moltitudine di arcieri e archibugieri, li quali impedissero le difese. Posto
                                                      adun-