* VI * 1470 morte di due Sopracomiti, erano state poste in fuga ; e alcune galee trapassate dalle artiglierie appena potevano stare sull’acqua. Perchè perduta la speranza di acquistar la città, licenziò tutte le galee di ciascuna sorte, che tumultuariamente erano state armate. E perchè già era passata la estate, e si approssimava l’inverno, con il resto delle galee si ridusse alle città della Morea; perciocché quivi avea deliberato di aspettar l’anno nuovo, avendo in animo l’estate appresso far qualche impresa di tal maniera , che potesse ristorar il danno della perdita passata di Ñegropon-te. Fra questo mezzo con diligenza attese a riconciar parte delle galee che ne avean bisogno, e parte ne mandò attorno le isole dell’Arcipelago, a mantenere la fede e il coraggio negli animi de’sudditi . 1471 Mentre che queste cose si facevano in Grecia, in Venezia fecero elezione di due Proveditori dell’ armata, uomini di grave età ed esperti nelle cose di mare; e furono Messer Marin Malipiero e Messer Luigi Bembo ; i quali dovessero aver carico di consigliar il Generale . Questi, armate le lor galee, avvicinandosi la primavera, senza indugio se n’andarono a ritrovare il Generale per deliberar seco insieme ciò che si dovesse fare Testate ventura per opprimere l’inimico, e per conservazione dello stato della Repubblica . Ferdinando Re di Napoli mandò ancor egli, secondo la lega fatta con lui (2),. dieci galee sotto il Capitano Recaiense all’ obbedienza del nostro Generale. Il Turco (a) Trovavasi la Repubblica di Venezia in lega contro i Turchi col Papa, col Re d’Aragona > col Re di Sicilia e di Napoli qui nominato ,