* LXXIV * 1474 sa è lungi dal mare quattordici miglia, e dalla chiesa a Scutari sono cinque miglia. Oltre la chiesa, per la bassezza del fiume, non possono passare le galee e altri legni grossi . Da questo luogo i Generali a quei della terra , e quei della terra a’Generali con fuochi accesi davano segni ogni giorno, mattina e sera, della costanza del loro animo. La Bogliana di sotto della chiesa per otto miglia da ambedue le parti ristretta dal monte, si unisce in strettissimo passo. Questo luogo gli abitatori chiamano la Scala. Uno fuggito da’Turchi avvisò i Generali che i Turchi preparavano legnami e catene per serrar il passo. Per la qual cosa i Generali, poste in ordine le galee, a gara co’Turchi si affrettavano ognuno di loro per occupar prima il detto luogo. Giunti i nostri ritrovarono già l’una e l’altra riva piena d’ inimici, i quali colle saette offendevano i nostri : e i nostri contra di loro adoperavano sassi dall’alto, e archibugi, e con ogni maniera ne ferivano molti; e perchè i nostri coperti e difesi, e gl’inimici esposti e discoperti ad ogni offesa combattevano, nè si spendeva da’nostri nella gran moltitudine de’nimici colpo alcuno che andasse vuoto; molti di loro morivano. I nimici adunque essendone morti molti , e assaissimi feriti ; lasciando il luogo libero a’ nostri, si posero in fuga. In questa battaglia morirono d’intorno a cinquecento Turchi. De’nostri benché molti fossero feriti di saette, niuno tuttavia non ci mancò. I Generali lasciate quattro galee a guardia del luogo, col resto dell’armata alla chiesa del Santo Martire ritornarono. Fra questo mezzo il Bassà avea fatto fondere quattro artiglierie grandi da battere la muraglia, e dodeci minori per rovinar le case dentro della terra: e non cessava di far tirare di giorno »