* LIX * LIBRO TERZO C^uando il Re Iacopo di Cipro si insignorì del regno, 1473 depose del maneggio parte di que’ nobili e baroni dell’isola che aveano seguito la parte di Carlotta sua sorella, e parte ne mandò in esilio; e i carichi d’importanza diede ad uomini forestieri d’infima condizione e che già erano stati corsari ; la maggior parte de’ quali era di quella prò* vincia di Spagna citeriore che al presente Catalogna vien nominata. Questi dopo la morte del Re, essendo usi a vivere di quello d’altrui, non contenti di quello che avevano; ancorché possedessero ricchissimi patrimonii donati loro dal Re; macchinavano cose nuove. Tra questi era l’Arcivescovo di Cipro. Questi da esso Re era stato mandato' ambasciadore a Ferdinando Re di Napoli : ed essendo avvisato della morte del suo Re, volse il pensiero ad occupare tirannicamente il regno insieme co’suoi dipendenti, nelle mani de’quali erano le fortezze e i magistrati quasi tutti dell’isola: e immaginandosi che gli dovesse esser molto a proposito, se ad un figliuolo naturale del Re di Napoli potesse dar per moglie una figliuola similmente naturale del Re Iacopo di Cipro; con molte persuasioni indusse il Re a contrarre detto matrimonio. Il Re adunque mandò insieme con l’Arcivescovo sopra due galee un suo in Cipro a questo effetto . Il Generale avendo inteso che due galee regie, le quali non erano state a trovarlo, erano andate inver di Cipro, non sapendo la cagione della lor andata, mandò Coriolano Cippico e Pietro Tolemerio Dalmati Soli 2 pra-