* LXXXII * 1474 teria arida sopra i corpi morti de’ nimici, e messovi il fuoco , li abbruciarono ; dubitando non l’aere per lo fetore si corrompesse e offendesse quelli di dentro . Il Generale avendo inteso come Scutari era stato difeso felicemente, e non temendo più che lo potessero prendere, deliberò di attendere con più diligenza alla sua propria sanità ; perciocché il male ogni giorno andava crescendo ; e avea già inteso che Luigi Bembo Proveditore era morto in Cattaro, e che Triadano Gritti suo successore stava male a morte, e che molti altri Sopracomiti erano mancati: onde temendo ancor di se stesso , si ritirò a Ragusi per aver buoni medici, lasciando quivi il Proveditor Malipiero anch’ esso mezzo ammalato ; il quale promise al Generale di mai non partirsi dalla Bogliana, sebben fosse certo di incontrare la morte, prima che non avesse inteso che gl’inimici si fussero partiti dall’assedio. Ragusi è città di Dalmazia, la quale gli Epidaurii, essendo rovinata Epidauro loro città da’ Goti, in miglior luogo fabbricarono . Ha il suo Senato e i suoi magistrati, ed è divisa in due ordini, di patrizii e di popolari. I patrizii solamente sono al governo della repubblica; e il popolo attende a’fatti suoi, senza impacciarsi altrimenti ne’ maneggi pubblici . Questa città è meglio ornata di fabbriche, così pubbliche come private, che altra città di Dalmazia. Ha l’arzanà e un porto serrato con catena . I cittadini attendendo alla mercanzia e navigando in diverse provincie , sono anco i più ricchi di tutta la Dalmazia . Quivi il Generale chiamati li medici , cominciò a medicarsi. I cittadini a gara l’uno dell’altro, come egli fosse quasi un Dio venuto dal cielo a difesa della Fede Cristiana, verso di lui usarono ogni officio di cortesia; per- cioc-