ci nomtnìs longe principem, omni litterarum genere jlo-rentem (3). Allo stesso fine un poemetto ancora gli scrisse, intitolato de domus deflagratione, eccitandolo sul fine così a ripigliare i poetici studii, onde cacciare da se la tristezza : .............Tu respi ce natos Egregi am sobolem : hanc animis, hanc p e fiore toto, Cippice doffe, fove, damnataque carmina rursus Castaliumque revise nemus, numerosque chorosque Rursus ama, Pbcebique iterum revoceris in artes. D’altre opere d’ingegno però del Cippico non s’ha notizia che pubblica sia. Consta bensì ch’egli mancò di vita in patria nell’ anno 1493, sessantesimo ottavo dell’età sua; e ciò per una Lettera consolatoria che allora da Roma scrisse Luigi di lui figliuolo Vescovo di Famagosta a Pietro, Cristoforo, Girolamo, e Giovanni, che fu Arcivescovo di Zara, fratelli suoi: la qual Lettera stampata in Venezia 1’ anno 1606, in qualche esemplare di quest’istoria dell’ edizione mentovata di Venezia 1594 inserita si trova . Grata cosa è il vedervi rappresentato con vivi colori il carattere e le belle doti di Coriolano. Li-bet certe adhuc remtnisci, dice lo scrittore, quam erat ille in dicendo facundus, quam in agendo gravis, quanta (3) Sabellic. Oper. T. IV. p. 462. b 2.