* LXI * Arcivescovo, deliberarono di dar la morte ad Andrea Cor- 1473 naro, e congiurarono di occupar il regno. La notte seguente adunque ad un segno dato corsero all’armi; e primieramente il medico della Regina e un cittadino nominato Po-linzapa, uomini intiaii e fedelissimi di essa Regina, li quali ispauriti per lo romore erano corsi nelle camere di lei, tra le sue braccia ¿svenarono: poscia andarono cercando di Andrea Cornaro. Egli udita la morte del medico, era fuggito verso il castello, e serrato di fuori dal castellano, tra le due muraglie del castello si era ascoso. Ma scoperto da un Niccolò Albanese, uomo di pessima condizione, a’ congiurati ; essi venuti al luogo dove egli era ascoso, la assicurarono e chiamarono fuori. Allora li satelliti de'congiurati l’uccisero insieme con Marco Bembo suo nipote figliuolo di una sua sorella; e spogliati che li ebbero, li lasciarono ignudi : i quali poscia da un spenditore del detto Andrea in San Domenico fur seppelliti. Per capitolazione antica mandano i Veneziani un Bailo in Cipro, il quale rende ragione in quell’isola a’Veneziani. Era allora Bai- lo Niccolò Pasqualico , al quale andarono i congiurati, e gli narrarono come il Cornaro era stato morto da’suoi soldati per avarizia, non avendo voluto dar loro le paghe scorse; e gli affermarono che essi erano per essere fedelissimi alla Regina, e per mantener l’amicizia co’Veneziani ■ pregando il Bailo che fusse contento di dar avviso al Senato Veneziano e al Generale come esso Andrea per colpa sua era stato ucciso da’suoi soldati, per aver loro interte-nuto le paghe : che essi ancora manderanno un ambasciador a Venezia e al Generale a prometter la loro fedeltà verso il loro Re e sua madre, e la conservazione dell’amicizia coi