258 in vista prevalentemente. Questa classe superiore di popolani, che comprende in sè i camerieri, i piccoli borghesi ecc. si estende fino a certi impiegati e proprietari inclusivamente. Anche molti nobili, e molti impiegati, che non hanno compiuta la loro istruzione, mezzo-ignoranti e poco colti, leggono e apprezzano la « Maomettana » ; *> I Zefìroti » poi, per esempio, commuovono non soltanto le classi più basse, ma attraggono una massa straordinaria anche delle classi superiori, perfino di quella abbastanza colta. Colui, che non vorrà più leggere la « Maomettana » leggerà con godimento « I Zefìroti » egualmente come tutte i discorsi intorno alla fine del mondo ed altri soggetti simili. Nell’uomo, privo di qualsiasi attività individuale e che ha accettato (sia secondo l’uso, sia per l’impossibilità di fare diversamente), la realtà che si presenta a lui come qualche cosa di estremamente normale, che non si può neppure pensare di cambiare, nasce naturalmente una certa attrazione, una certa tentazione di piegare al dubbio, al filosofare, alla negazione. « I Zefìroti » ecc. rappresentando in sè dei fatti o la possibilità di fatti, proprio opposti alla realtà quotidiana e che negano profondamente la sua immutabilità e la sua tranquillità opprimente, piacciono in modo straordinario, per questo loro punto di vista negativo, alla massa media della società, e, scritti in forma popolare, danno alle menti la magnifica possibilità di agitarsi, di filosofare un po’ e di godere almeno di un certo scetticismo. Ecco perchè il popolano e