- 94 - NEL BOSCO Già da lungo qui siedo ed attraverso i rami stecchiti degli alberi, che perdon [le foglie, guardo il cielo, e sola ascolto il fruscio del mio piede, che giuoca e si nasconde tra l’arido fogliame caduto: ti aspetto. Verrai? Che sarà, se più desiderio non avrai di questa inverosimile pochezza di me!. E se sazio sarai di questa ricchezza semplice, uniforme, [muta, che entro di me ogni giorno sorge, come la luna. Dimmi : caro! Che sarà se un giorno ti aspetterò invano e questa sommessa umiltà buona di sapore casalingo ti indurrà soltanto alla pietà irritante ed alla fuga? Hai pensato mai a questo? Attraverso i rami stecchiti degli alberi, che perdon le [foglie, senza scopo spiando il cielo, e temendo anche del frusciar del mio piede, che giuoca e si nasconde [tra l’arido fogliame, senza l’amato nel bosco che sarà mai di me? Se sulle mie ginocchia non riposi il tuo bel capo, maturo ed adulto, e solo il tuo nome, saliente dal mio interno gemendo sopra di me aleggi nell’alto come su cadavere uccello rapace.