199 perseguita nulla nel popolo, e perciò « la Crestomazia », che l’ha accolta nelle proprie pagine, è a tal punto ingenua, vedete, a tal punto da essa spira un’ignoranza infantile della vita, e ingenuità di concezione e bucolica semplicità, che ci si aspetta di leggere sul suo frontespizio le parole : “ edizione di Menalco e Tirside ». Noi non vogliamo affatto difendere qui nè « La zuppa di Damiano » nè i « Menalchi e Tirsidi » sebbene questi ultimi siano stati per noi una volta utili e perfino cari. Ma per noi è importante che abbiamo bisogno del sale, e « assolutamente del sale della satira»; che assolutamente «bisogna perseguitare con scherni, buttare giù i pregiudizi ». Bisogna, per così dire punire.... Bisogna insegnare, quel che è più importante, insegnare. Ripetiamo ancora una volta: lo scopo in ogni caso è elevato e bello, e corrisponde pienamente alla nobiltà del nostro spirito. Gl’istruiti debbono insegnare agl’ignoranti. Questo è un dovere,non è vero ? Ma ecco quel che ci sembra strano e perfino, forse, brutto : noi non possiamo neppure avvicinarci al popolo senza burlarci di lui * senza il sale della satira », e sopratutto senza istruirlo. E non possiamo neppure immaginarci che sia possibile di comparire davanti a questa rozza (1) massa del popolo, non come individui che hanno nelle loro mani il potere, ma come uomini semplicemente? Certo, noi con i nostri sali e i nostri scherni, abbiamo in vista prima di tutto (1) Il testo dice « posconnij » che tradotto letteralmente significa « di canapa ». N. d. T.