33 ognuno separatamente in casa propria vuol compiere ciò che possono compiere solo tutti i popoli insieme, con le forze riunite. Ebbene ? Sono forse questi solo gli avanzi delle antiche rivalità? Che forse le cause della scissione bisogna cercarle ai tempi di Giovanna d’Arco o delle Crociate? Che forse la civiltà è così impotente che non ha potuto vincere questi odii ? Non debbono essere piuttosto cercate nello stesso terreno, nel sangue, e in tutto lo spirito dei due popoli ? Tali sono la maggior parte degli Europei. L’idea di una umanità universale sempre più si va cancellando fra di loro. Presso ognuno di loro essa riceve un aspetto diverso, si fa più opaca, prende nella coscienza una foxma nuova. Il legame cristiano, che li ha uniti finora, perde ogni giorno più la sua forza. Perfino la scienza non è più in grado di unire coloro che sempre più si staccano. Ammettiamo pure che essi abbiano ragione in ciò, che proprio queste eccezioni, questa reciproca rivalità, questo estraniarsi da tutti per chiudersi in sè, questa superba speranza in se stessi soltanto, diano ad ognuno di essi tali forze gigantesche nella lotta con gli ostacoli che si presentano sulla via. Ma appunto perciò questi ostacoli si accrescono e si moltiplicano. Ecco perchè gli Europei non capiscono affatto i Russi e la più notevole particolarità del loro carattere, l’hanno chiamata impersonalità. Conveniamo che esprimiamo tutto ciò senza prove. Riteniamo anche che non entri nei limiti del nostro articolo di dimostrar tutto ciò. Ma con noi a