143 stita diversamente e, quel che più importa, non può esistere diversamente. Cercheremo adesso di rispondere a tutte le obiezioni : Prima di tutto, se qualche volta ci sembra, che l’arte si allontani dalla realtà e non serva a scopi utili, ciò avviene soltanto perchè noi non cono» sciamo le vie dell’utilità dell’arte (cosa di cui abbiamo già parlato) e perchè mettiamo un superfluo ardore nei nostri desideri di una pronta, diretta e immediata utilità; in sostanza per troppo ardente simpatia per il bene universale. Simili desideri sono certamente degni di lode, ma qualche volta non molto saggi e fanno pensare ad un bimbo, che, vedendo il sole, pretendesse che glielo staccassero dal cielo e glielo dessero. In secondo luogo, perchè qualche volta ci sembra che l’arte devii dalla realtà, che veramente esistano dei poeti e prosatori pazzi, che interrompono ogni relazione con la realtà, e muoiono veramente per la vita presente, si trasformano in greci antichi o in cavalieri medioevali e s’inacidiscono nell’Antologia o nelle leggende medioevali. Una tale deformazione è possibile ; ma il poeta -artista che procede in questo modo è del tutto pazzo. Questi cotali non sono pochi. In terzo luogo, i nostri poeti ed artisti possono realmente deviare dalla retta via o in conseguenza dell’ incomprensione dei propri doveri civili, o per mancanza di sentimento sociale, o per disordine degli interessi sociali, per immaturità, per incomprensione della realtà, per alcuni