166 modo che non si può parlare di colori con i ciechi e di musica con i sordi. — Ammettiamo, che sia così: con i ciechi è difficile parlare di colori, ma noi non vogliamo affatto togliere o cambiare alla « dotta » rivista le sue convinzioni. Noi parliamo per il pubblico. Confessiamo che abbiamo perfino l’intenzione di pubblicare uno speciale articolo di risposta a tutte le opinioni del signor Dudyskin. Certo, rispondere a Dudy-skin è straordinariamente diffìcile, ma senza fatica non si fa niente... Prendiamo, per esempio, magari la figura dell’annalista russo in Boris Godunov. Come se niente fosse vi vengono a dire, che in questa figura non c’è nulla di russo, neppure la più piccola manifestazione di spirito popolare, perchè si tratta di un personaggio inventato, immaginato ; perchè non ci sono mai stati all’epoca degli zarì moscoviti, siffatti monaci annalisti titolari, indipendenti, morti per il mondo, per i quali la verità, nella loro chiaroveggenza umilmente saggia e santa, è al disopra di tutto; gli annalisti, ci si dice, erano quasi dei personaggi di corte, che amavano gli intrighi e tendevano in una data direzione. Ma anche se fosse così, esclamate voi sorpresi: è mai possibile che 1’ annalista di Puskin, pur essendo un personaggio inventato, cessi di essere una ben dipinta figura dell’antica Russia? È mai possibile che in lui non ci siano gli elementi della vita e della nazionalità russa, solo perchè non è vero storicamente ?