203 -venzione, senza analisi servile, qualche piccola ideuccia alla moda, di uso generale, o qualsiasi idoletto di cui ci facciamo forti in un dato momento, e vedrà se non va a mescolarsi col fango... Ma in compenso, quando scoppiamo non ci fanno paura nemmeno i giganti : noi rappresentiamo da una parte la servilità, essendo in istato di servitù presso delle ideucce e degl’ idoletti, e dall’altra l’intolleranza e il dispotismo: da noi, colui che ha una convinzione diversa dalla nostra è — o un uomo di mentalità limitata o un disonesto. Non c’è che dire, noi abbiamo molti nobili ideali, illuminati dalla scienza europea, ma ci manca la conoscenza di molte condizioni, dei minimi dati dello spirito e delle circostanze della nostra vita popolare e locale. Noi nella vita pratica siamo degli ideologi e ciò, in buona parte, perchè non si richiede grande fatica per esser tali. Noi non riceviamo la conoscenza integralmente, organicamente, non cominciamo il nostro studio ab ovo; a noi bastano gli ultimi risultati del pensiero, la superfìcie della conoscenza. Per la maggior parte non siamo altro che persone che » hanno letto molto. » Da noi è facilissimo diventare un sapientone, una persona di prim’ordine, di riuscire a essere considerato uomo di lettere o un qualsiasi altro personaggio eminente della vita sociale. Da noi non esistono che due estremi: o la propria misura ad occhio, alla buona, alla casalinga, o l’assoluta accettazione, senza riferimento alcuno, servilmente, dogmaticamente, di qualsiasi tesi, purché venga dal di fuori. Da noi si considera come