287 cuno col microscopio. Ma non è questa anche la vostra letteratura, la vostra, la russa? Perchè dunque l’osservate dall’alto in basso, l’esaminate come si esamina un insetto? Anche voi siete dei letterati, signori slavofili. Voi vi vantate di conoscere il popolo: ebbene, presentateci i vostri ideali, le vostre immagini. Ma, per quanto è a noi noto, voi non vi siete sollevati più su del principe Lupo-vizkij. Voi direte : è assurdo e grossolano da parte nostra di ragionare così. Va bene: noi ne converremo, ma soltanto quando voi non guarderete i vostri Russi dall’alto in basso, come degli insetti, coinè delle formiche, divertendovi dei nostri sforzi, dei nostri tormenti ed errori. Abbandonate il vostro tono altezzoso, e ricordatevi, che voi stessi siete dei Russi e appartenete alla medesima società, che è lo stesso fatalismo che ci lega, che dall’alto, in disparte, voi non potete giudicare, giustificandovi da voi stessi. Come se voi vi vantaste di avere qualcosa di proprio, di particolare, di diverso da ciò eh’è in noi. Convenite, che, nell’accenno ad una pronunzia caratteristica di certe parole, si racchiude tanto scherno, tanto maligno scherno : « Guardate un po’ che cosa non sa questa misera gente! Quali cose fondamentali non comprende ! Come è traviata ed ottusa ! ». Ebbene ! mostrateci dunque ciò che voi possedete, non nascondete il vostro tesoro : mostratecelo e non in insegnamenti, in una orazione funebre, mostratecelo, in un fatto autentico, diciamo, per esempio, nell’ arte, perchè questo è il modo più innocente e... più comodo. Altrimenti, considerando le cose