II IL SIGNOR - BOV E LA QUESTIONE DELL’ARTE <*> Abbiamo detto nei programma della nostra rivista, che la nostra critica russa nell’ epoca presente va diventando sempre più triviale e meschi- (*) Pubblicato nel giornale « Vremia » (Il tempo), febbraio 1861. Il Signor — bov è il critico Dobroliubov (Nicola Alexandrovic — 1886-1861). Le opere di Dobroliubov sono raccolte in quattro volumi (Edizione Skorochodov, Pietroburgo 1896). I suoi saggi critici più notevoli sono « Il regno delle tenebre », in cui è largamente esaminata l’opera del drammaturgo Ostrovskij , e « Che cosa è l’oblomovismo», esame del romanzo « Oblomov » di Gonciarov, che assurge a vera critica della vita sociale e morale della Russia di allora. Teoricamente Dobroliubov era un tenace avversario dell’ estetismo e della teoria dell’ arte per 1’ arte. Uno dei più forti e puri rappresentanti di quel tipo d’uomo — il realista idealista— di cui Turgheniev aveva previsto il sorgere dieci anni prima. Di fronte ad un’opera d’arte l’atteggiamento di Dobroliubov era sempre quello del critico positivo : siccome l’arte — per la sua dottrina — non può essere che la riproduzione della realtà, egli come primo problema da risolvere si poneva precisamente questo : Risponde quest’ opera alla realtà ? Risposto affermativamente, l’opera d’arte non era che un pretesto all’elaborazione di qualche saggio di critica politica, sociale, morale. Dal punto di vista puramente estetico-filosofico, che è bene conoscere per la esatta comprensione dell’articolo di Dostojevskij, la teoria di Dobroliubov era la seguente : 1’ arte deve servire alla vita e perciò nessuna critica estetica ha ragione di esistere. L’opera d’arte ha ragione d’essere in quanto può portare vantaggio alla vita sociale, e perciò solo una critica che metta in rilievo questo significato e valore dell’arte ha ragione d’essere. Per le teorie di Dobroliubov cfr. Scabicevskij op. cit. e Masaryk « Zur russischen Geschichte und Religionsphilosophie ». N. d. T.