211 amano straordinariamente estirpare i pregiudizi, per esempio, le bestemmie, il cattivo trattamento delle donne, l’adorazione degli idoli, ecc. ecc. Molti tra di loro hanno già scritto in proposito degli interi trattati, altri hanno studiate queste questioni nelle università, qualche volte in quelle straniere, presso professori dotti, su magnifici libri. E ad un tratto uno di questi « cercatori di attività » s’imbatte, finalmente, con la realtà, si accorge di qualche pregiudizio. Egli s’infiamma a tal punto, che immediatamente ci si butta addosso con tutto il suo riso e i suoi fischi e lo perseguita con i suoi scherni, e, nella sua nobile indignazione, sputa su di esso in presenza di tutta questa brava gente, dimenticando, anzi addirittura non pensando neppure, che il pregiudizio può essere ancora caro al popolo; — anzi che il popolo sarebbe basso ed indegno della minima stima, se con troppa leggerezza, troppo al modo dei dotti, troppo avventatamente, negasse l’oggetto fino ad allora caro e rispettato. « Tu, signore, non ridere e non sputare, gli diranno i contadini; questo ci è stato tramandato dai nostri padri e dai nostri nonni, e l’amiamo e lo rispettiamo ». — Ragione di più per sradicare in voi al più presto questo pregiudizio! — grida l’illuminatore—vuol dire, che esso è tanto più profondamente radicato in voi : ecco perchè io sputo sul vostro pregiudizio, anzi tutto, perchè esso indigna i miei nobili sentimenti e in secondo luogo per dimostrare a voi, cretini, come io l’apprezzi poco; imparate guardando me. — Ebbene, che cosa c’ è da fare con un tipo si-