94 l’arte — se gli utilitaristi sapessero quale enorme utilità è racchiusa nell’ arte per tutta l’umanità, l’apprezzerebbero un po’ di più e non la tratterebbero con tanta irriverenza. E infatti (continuano essi), anche se si considera l’arte soltanto dal vostro punto di vista, cioè dal punto di vista dell’utilità, non si viene con ciò a conoscere dettagliatamente il corso storico normale dell’utilità dell’arte per l’umanità. È diffìcile misurare pienamente la massa di utilità, che hanno portato e portano ancora a tutta l’umanità, per esempio, 1’ I-liade o l’Apollo del Belvedere, cose in apparenza affatto inutili nel nostro tempo. Ecco, per esempio, un tale che una volta, quando era ancora adolescente, in quei giorni in cui sono fresche e “ nuove tutte le impressioni dell’esistenza », ha visto l’Apollo del Belvedere, e la sconfinata maestosa bellezza del Dio si è impressa incancellabilmente nel suo animo. Sembra una cosa da niente: egli ha ammirato per due minuti una bella statua e se n’è andato. Ma è che questa ammirazione non ha nulla a che fare con l’ammirazione, che si prova per esempio, per un elegante abito femminile. « È di marmo questo dio », e voi, per quanto possiate sputarci addosso, non gli toglierete mai la sua divinità I Hanno provato a togliergliela, ma non sono riusciti a nulla. E per ciò, l’impressione del giovane è stata forse violenta, ha scosso i suoi nervi, ha dato un brivido alla sua epidermide, forse, perfino — chissà I — durante questa impressione di bellezza superiore, durante questa scossa di nervi, è accaduto in lui qualche mutamento interiore,