237 sarebbe ormai tempo di aver pietà della poveretta e osservarla più da vicino, con un pensiero più cristiano, smettendo di giudicarla dalle novelle di Karamsin e dai contadinotti di porcellana. Tutte queste » parti » sono “ trucchi », niente altro che « trucchi », vere e proprie « trappole ». A questa prima parte ne seguono altre cinque in armonioso ordine, una richiamando l’altra. Ma noi per non dilungarci troppo, ne riferiamo con parole proprie. La seconda parte è dedicata al passato della vita, cioè alle notizie storiche, ai quadri, ai racconti, agli articoli di contenuto geografico. Essa comincia con i canti storici russi, a questi seguono dei brani presi dagli annalisti, dai cronisti ecc. Poi gli editti e i documenti. (Voi non credete? proprio un’università!). Poi... cosa pensate, dite che cosa ? « Il canto della campagna di Igor » nella traduzione di Dubienskij (1). Questo è proprio troppo ! In che può interessare adesso il nostro popolo « Il canto della campagna di Igor »? Esso offre dell’interesse soltanto per gli scienziati e, ammettiamolo pure, per i poeti ; ma anche su i poeti quel che fa più impressione è la forma antica del poema. Il popolo non ha la minima idea di questa storia : che cosa dunque comprenderà nel « Can- (1) « Il canto (o saga) della campagna d’Igor » il più antico canto storico russo, secondo alcuni il più antico monumento della letteratura russa. Ne esiste una traduzione italiana (assai mediocre) del Ciampoli nel volume «Byline e canti russi» (Carabba, editore). N. d. T.