77 Nikolaic Majkov (1). Valeriano Majkov si mise al lavoro con ardore, con entusiasmo, con nobile convinzione, col primo calore della gioventù. Ma articoli sulle poesie di Kolzov e sui romanzi di Walter Scott, pubblicati appunto nel « Diario patrio * del 1846-47. Essa è la seguente : Quando noi osserviamo la realtà che ci circonda, tutto ciò che noi vediamo lo paragoniamo con noi stessi, e tutto ciò in cui non notiamo la più piccola rassomiglianza con noi stessi, questo appunto è per noi del tutto nuovo, estraneo ed incomprensibile, tutto ciò è per noi intcì'essante ; noi aspiriamo a conoscere questo ignoto, farlo nostro, trovare in esso ciò che ha in comune con noi; e una volta che raggiungiamo questo fine, 1’ oggetto si scopre a noi da un altro suo lato — simpatico, cioè tutto ciò che noi troviamo in esso di comune con noi, suscita in noi simpatia. Ma questa differenziazione dell’interessante dal simpatico deriva la differenziazione della scienza dall’arte. Tutto ciò che non eccita in noi emozione, ma solo curiosità, entra nel campo della scienza; tutto ciò che è simpatico, in cui noi troviamo una particella di noi stessi, che in un modo o in un altro si riferisce a noi, ci agita, ci rallegra, ci indigna o ci spaventa, tutto ciò entra nel campo dell’arte. L’idea artistica si produce nella forma dell’amore o dell’ indignazione, e il segreto della creazione è nella capacità di rivelare la realtà dal suo lato simpatico. In altre parole, la creazione artistica è la trasformazione [ricreazione] della realtà che si compie non attraverso un mutamento delle sue forme, ma con la sua elevazióne nel mondo degli interessi umani (nella poesia) ». Cfr. Skabicevskij, « Istorija novjeisej russkoj literatury » (Storia della letteratura russa contemporanea — 1848-1890) S. P. 1891. N. d. T. (1) Apollon Nikolajevic Majkov (1821-1893). Una raccolta di suoi versi apparve nel 1841 e fu accolta laudativamente da Bielinskij che però più tardi, raffreddatosi nel suo entusiasmo per il poeta, osservava che, dedicandosi esclusivamente al mondo antico, egli non avrebbe mai potuto diventare un grande e rimarchevole poeta per i suoi contemporanei. Majkov si era dedicato infatti sopratutto alla riproduzione del mondo greco-romano, riuscendo talvolta a darne dei magnifici quadri (aveva avuto sempre tendenza per la pittura ed aveva a lungo ondeggiato tra la pittura e la poesia), sebbene freddi nella loro bellezza. Lo Skabicevskij divide l’attività di Majkov in tre periodi. Al primo periodo, dedi-