150 come manifestazione d’ una parte del suo organismo, ma vive inseparabile dall’ uomo. Perciò la creazione non può avere altre aspirazioni, oltre quelle, a cui tende l’uomo intero. Se essa seguisse un’altra via, vuol dire che si separerebbe da lui. E tradirebbe perciò le leggi della natura. Ma l’umanità frattanto è ancora sana, non si estingue e non tradirà le leggi della natura (parlando in senso generale). Non c’ è quindi nulla da temere per l’arte, — anch’essa non tradirà la propria missione. Essa vivrà sempre coll’uomo la sua vita presente; essa non può fare di più. Per conseguenza, essa rimarrà per sempre fedele alla realtà. Certo, nella propria vita 1’ uomo può deviare dalla realtà normale, dalle leggi della natura, e dietro a lui può deviare anche l’arte. Ma questo precisamente dimostra il suo intimo infrangibile legame coll’uomo, la sua eterna fedeltà all’uomo ed ai suoi interessi. Ma, tuttavia, l’arte sarà fedele all’uomo soltanto quando non limiterà la sua libertà di sviluppo. E perciò la prima cosa è di non restringere 1’ arte a scopi diversi, di non prescriverle delle leggi, di non confonderla, perchè essa trova già parecchi scogli nelle acque in cui naviga, è già soggetta a tante tentazioni e deviazioni, che sono inseparabili dalla vita storica dell’uomo. Quanto più libero, tanto più normale sarà il suo sviluppo, tanto più presto essa troverà la sua vra attuale ed utile. E siccome il suo interesse ed il suo fine sono tutt’uno con gli scopi dell’uomo a cui essa serve e con cui è unita inseparabilmente, quanto-