VENETO
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XXIV, 21.
4.	Grosso aquilino. 0 :VE RO NE R Scala c. p. SR C. prec. ; c. rig.
9 * • © • CIVITRS • @ • C. sopra, ma senza i punti; c. rig.
                         Al P. gr. 1,30 C3 e 1,81 C3 SM
5.	Id. U ¿VE RO NE R Scala c. p. ili C. prec.; c. rig.
              9 a ® # ® CIVITRS ® <t ® C. sopra; c. rig.
                     Al P. gr. 1,30. Ca SM
6.	ld. D ¿VE • RO NE R Scala c. p.	C. prec.
            9 86 ® # ® CIVITRS ® ® C. sopra.
           Al	M. Tr.
7.	Id. 0 = VE RO NE R Siala c. p. fltt C. prec.
              9 ffi ® # ® CIVITRS • Kf ® C. sopra.
           Al	M. Tr.
CANGRANDE II CANSIGNORIO E PAOLO ALBOINO
(1351-1375)
      Morendo Mastino II nel 1351 i suoi tre figli, Cangrande II, Cansignorio e Paolo Alboino, entrano subito in possesso della Signoria, associati al governo dallo zio Alberto II. Cangrande nato nel 1332 assume, quale primogenito e per l’età minore dei fratelli, le cure dello stato, di cui si trova padrone nel 1352 alla morte dello zio. Aveva sposato nel 1350 Elisabetta figlia dell’imperatore Lodovico il Bavaro. Il fratello Cansignorio nel 1359 lo fa trucidare.
      Cansignorio nato nel 1340, dopo l’uccisione di Cangrande II, fugge da Verona, e Paolo Alboino assume la Signoria. Ma ritornato Cansignorio, non accorda a Paolo Alboino alcuna autorità e nel 1365 lo fa rinchiudere nella rocca di Peschiera e poi strozzare nel 1375. Cansignorio muore nello stesso anno. Aveva nel 1363 sposato Agnese figlia di Carlo d’Angiò Duca di Durazzo.
       Non si conoscono monete di questi tre Scaligeri. Voi.. VI.
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