VENETO 283 XXV, 16. 4. Tremisse. Id. 0 * D[ND]-€ • SID6R R C. prec. 9 FL‘ AVINC6NCIA C. sopra. 0 pai. I). 13, largh. 19; p. gr. 0,8 Iecklin, id., n. 27. M, Coi. 0 *1* D • [ND] €SID6R* * R' C. prec. 9 *FL“[AV]INC€NCIAFG C. sopra. 0 pai. D. 14, largh. 20; p. gr. 1,05. Iecklui, id., n. 28. M. Coi. IL COMUNE (SECOLO XIII-XIY) Le sole monete che si conoscono dell’epoca comunale sono i grossi aquilini, che non risalgono oltre i primi anni del sec. XIII e devono essere stati battuti durante il governo dei Vicari imperiali. 1. Grosso aquilino. 0 0 CIViTAS Scudetto a bande merlate Aquila spiegata a sin., ma con la testa volta a destra; c. rig. 9 0 VI CE NC IE Croce che interseca il c. rig. e la leggenda; sul braccio superiore una rosetta a 5 foglie. Al D. 21 ; p. gr. 1,46. C3 SM XXV, 17. 2. Id. 0 4* ° CIVITAS ° -8- Scudetto a bande merlate ^ C. prec. 9 ° VI CE NC IE C. sopra. Al D. 19; p. gr. 1,48 Ca e 1.39, 1,38 C3 SM Questi grossi aquilini appartengono al Vicario imperiale e Podestà Bailar-dino Nogarola, essendo lo scudo a bande merlate lo stemma dei Nogarola. Nei primi anni del sec. XIV si fa menzione di denari piccoli di Vicenza detti vicentini. Secondo il Perini questi denaretti sarebbero quelli descritti alla zecca di Verona fra le monete anonime dei primi Scaligeri, che portano la leggenda CI VI CI VE (Ciritas Vicentia Cvrita* Verona). REPUBBLICA DI VENEZIA (140-1-1797) Durante il dominio veneziano 11011 furono battute monete nella zecca di Vicenza ; ma sotto il dogato di Francesco Foscari (1423-57) si coniarono a Venezia nel 1443 dei bagattini o piccoli per la città di Vicenza. Questo monete, non avendo però nessuna indicazione speciale che le riferisca a detta città, saranno descritte con le serie veneziane.