— 66 - ed è velo il tuo gracile corpo e languido veleno il sangue, ecco io canto in eterno le tue lodi con incenso e salmi e con mesto suon di cornamusa, e nel mio piccolo cuore vi è un bel dono per te, quello che i buoni miei occhi vedono, di certo vedon [anche gli altri, l’angelo svolazzante sopra di te con la pergamena in [mano, (oh è così dolcemente bella l’aureola della testina tua [stanca), ed io leggo in silenzio e possono leggere tutti : « e su chi si è posato il suo sorriso, tutti, tutti eccoli [beati, Amen. Ed entri nel paradiso con tutti i Santi. Amen ». Così la Scrittura parla di te con antichi caratteri e belli.