484 Per poco che Luciano mi favelli GII oggetti agli occhi miei non son ptù quelli. Ha si torta la mente, 11 labbro si eloquente ! Nella strenna veneziana vennero pubblicati dalla Zannini una bella epistola in versi alla Teresa Alberelli-Vordoni e un bellissimo sonetto sul ponte della strada ferrata. Dettava pure versi per la venuta a Venezia di re Vittorio Emanuele, e a nome delle donne veneziane stendeva un indirizzo allo stesso. Già da tren-t’ anni vedova, la Renier-Rannini morì nel febbraio 1876, lasciando in quanti la conobbero sincero rimpianto, ed indimenticabile ricordanza per 1* affabilità e la dolcezza dei modi, per le sue insinuanti parole, e per una modestia rara e sincera. Ad Adrianna Renier Zannini dedicava un bel volume di poesie nel 1851 la Albrizzi Pola Sofia Antonietta sua intimissima amica ; nata nel 1804 e morta nel 1861. Figlia al conte Paolo Pola di Treviso, ereditò dagli esempi paterni, l’amore alle belle lettere, che in lei non vennero meno benché madre di numerosissima prole. Non di profonda cultura, ma di elevato sentimento e di facile vena, detto pregiati versi in morte della madre, del marito, di Giustina Renier Michiel, quindi ne dedicò alla Porcia. al Manolesso, ad Arnaldo Fusinato, e compose bellissime odi sulla croce, e sull' Ave Maria. Ridonda di sentimento questo suo sonetto