458 Camenen, da Pacini nel 1848, Elisabetta di Va-lois, da Buzzo la nel 1850, Crespbio e la comare, dai fratelli Ricci nel 1850, Rigoletto, da Verdi nel 1851, La sposa di Marcia, da Casalini nel 1851, la Prigioniera, da Bosoni, Il corsaro, da Verdi, la Traviata, da Verdi nel 1853, Stiffelio, da Verdi nel 1852, La Punizione, da Puccini nel 1854, Simon Boccanegra, da Verdi nel 1857, Aroldo, da Verdi nel 1858, Vittor Pisani, dal Peri ecc. ecc. VittorioSalmini, eccellente lirico, riusc'isovra-no nella drammatica. Comincio i suoi primi passi in questo arringo assieme a Paolo Fainbri, col quale scrivevanel 1854, Un galantuomo, dramma in cinque atti e prologo, nello stesso anno, Torquato Tasso, dramma in cinque atti, nel 1855 Riabilitazione, tragedia civile, e Livia, tragedia, nel 1857. Scriveva inoltre il Salmini, Santo,e Patrizio, che al Fondo di Napoli ebbe cento repliche, quindi, Lorenzo de' Medici, tragedia di forti tinte che ebbe il favore del pubblico, Violante, Giovanna d’Arco, Cielo e Terra, Cetego, Potestà patria, Madama Roland, Maometto II. Questi sono i lavori drammatici di Vittorio Salmini, e specialmente gli ultimi due, sono rivestiti di tali pregi, che li renderanno duraturi. In tutti v’ha forti concetti, rivestiti di splendida forma. I versi sono degni di ogni più gran poeta. Fambri Paolo morto a Venezia il 5 aprile 1897 di 69 anni fu per otto anni presidente dell' Ateneo.