437 molti letterati e personaggi illustri, fu più che da ogni altro amato dal grande maestro Verdi j>el quale scrisse gran numero dei suoi melodrammi. Fino dai primi anni della sua carriera letteraria scriveva un compendio della Storia del Cristianesimo dell'abate Belcastel, e dettava articoli vari, sopra argomenti artistici. Ma il Piave era chiamato specialmente dalle sue speciali attitudini e dalla sua natura, alla poesia melo-drammatica e scrisse ben sessantasei libretti di opera, alcuni del quali, tutti forse non corrispondendo per intero alla esigenza dell’ arte, furono pregiati e lodati. Il Piave aveva facilissima vena e forse rendeva troppo sommessa alla musa dei suoni, quella della poesia. Ad ogni modo il Piave lasciò traccia di sè, nè sarà agevole dimenticare colui che fu compagno ai più clamorosi e patriottici trionfi del cigno di Busseto. Bisogna rilevare che la musa del Piave era più volte ispirata da sentimenti di patria e che assieme al Verdi collaborò nell'intento di scuotere le fibre degli italiani intorpidite dalla lunga servitù straniera. Dopo ciò trovo necessario citare alcuni dei melodrammi del Piave, tali sono: 1 Due Foscari, tragedia lirica musicata dal Verdi nel 1844, Emani, musicato dal Verdi nel 1844, Lorenxtna de Medici, musicato dal Pacini nel 1845, Macbet, musicato dal Verdi nel 1848, Alton