84 presiedere al Commissariato di Ghioggia, e negli ultimi momenti del governo provvisorio, fu messo a capo fidila Giunta annonaria. Tornati gli austriaci a Venezia nel 1849, conservò il grado di segretario, |h>ì dal Comune con due altri concittadini fu inviato a Vienna ]>er ottenere la restituzione del Portofranco, ma [«»co dopo fu collocato a riposo a metà stipendio. L’arciduca Massimiliano gli restituì posto e stipendio, quindi veniva nominato Direttore deU’Archivio generale dei Frari. Grave dolore lo colse, quando gli austriaci presaghi della loro ritirata dal Veneto, delegavano certo Beda Dudick nel 1866 a saccheggiare dei migliori documenti, l'Archivio. II Dandolo ne sofferse in modo, da scapitare nella salute, la quale indebolita ancor più per una caduta da un gradino, mentre si era recato ad una votazione, dovette soccombere li 27 Marzo 18»57. Colla morte di Gerolamo Dandolo si spense l’illustre patrizia famiglia che aveva dato uomini gloriosissimi, alla Repubblica Veneta; di piccola statura, ma di severissimo aspetto, anche quando era giovane, narra Agostino Sagredo, il chiamavano, il vecchio Dandolo. Come pubblico funzionario fu uomo integerrimo e giusto. Alla sua morte il Comune acquietava la sua biblioteca. Il Dandolo si fece conoscere giovanissimo nel mondo letterario sulla questione sorta sulla storia dei quattro cavalli di bronzo tolti