;«i Morì ili tisi ai 23 dicembre 1850, dopo sette anni che ora stato attaccato da quel morbo inesorabile, e legava i manoscritti alla Dama Adriana Renier Zannini. 11 Carrer, ebbe vita tranquilla, non sconvolta da novità di casi, nè da violenza di passioni, quantunque avesse patite domestiche afflizioni, e la ¡>erdita di una sua figlia, gli avesse amareggiati gli estremi giorni della sua esistenza. Cosi chiudeva Benedetto Vollo un suo sonetto pella morte del Carrer : Spirami, rate, in seno aura di rita. Nei giorni tetri, e possa fra il codardo Mondo, seguir tua tracci * alta e romita. K cosi ne finiva un altro scritto per la stessa occasione, Antonio Gastaldis : Litigi a noi, tarderà troppo ancora Ch'altri risveg’i, quel «orran tuo canto. Che Italia tutta, e il secol nostro onora. Scrissero sullo stesso soggetto altri sonetti Giovanni Renier, J. V. Foscarini ed altri. L’Ateneo, del quale il Carrer fu segretario, e vice-presidente, lodò il defunto per bocca del suo segretario per le lettere, e lessero in sua lode i sodi prof. Canal, e il consigliere Francesco Beltrame. All'Istituto veneto, parlò sulla vita e le opere del Carrer il D.r Girolamo Venanzio, e affettuosamente lo ricordava Giovanni Bernardini, 21