114 |>elletti e della [witiia. — Ad ogni modo sta il latto che non ci volle che la storia documentata del Komuuin per cacciare nel dimenticatoio la storia del Cappelletti. Però il Francesco Ber-lan, feroce e violento polemizzotore, diceva : non chiameremo mai storia quell' indigesta e biliosa materia che il Cap[>elletti nel 1848 cominciò ad impastare a fascicoli. Altra volta il Berlau chiama il Cappelletti, ralKtzzonaiore di brani di cronache inedite, voltate in barbaro italiano, e tinte di passione e d'ira ; nè meno crudamente tratta il [»vero Cap[>ellelti, anche Girolamo Dandolo nel suo libro sulla caduta della Repubblica veneta. Por quanto s[>ecialmente riguarda alle polemiche ecclesiastiche sostenute dal Cappelletti, lutata dare un'occhiata, ripeteremo, alle biblio— gralie del Cicogna e »lei Soranzo. Si vedrà che in quello circostanze furono ado|ierate frasi o modi tutt'altro che evangelici, ma anzi scurrili e violenti. Gli ultimi lavori storici del Cappelletti sono : Breve corso di storia «li Venezia. Venezia 1872. I Gesuiti e la Repubblica di Venezia, e storia delle magistrature venete. Venezia 1873. Sul libro dei gesuiti scrisse una acerba critica Rinaldo Fulin, uell'Archivio Veneto volume VI. Dice che il Cappelletti non aveva dimestichezza cogli Archivii, sibbeue colle biblioteche, dalle quali traisele ponderose pubblicazioni. Il Cappelletti veduto il libro all'Ar-