y*) di Suez, cioè la proposta del taglio, presentata da un veneziano. Fece Napoleone III e Vittorio Emanuele II a cavallo nel 1854, nel 1803 Amore e Psiche. Nel 1862 la sua tela, Anna Frizzo e Maometto II, ottenne la medaglia d’ oro all' Accademia. Di questo gran quadro fu detto che ricordava la scuola Veneta, e che emergeva la splendida figura del Maometto in confronto della domia, che troppi frastagli aveva nelle pieghe, e poco convenientemente lumeggiata nella parte superiore. Esso però restò un gran quadro. Nel 1808. fece Ferruccio ferito sotto le mura di Volterra, quadro di ampie dimensioni, e di [toco successo. Il Carlini era più felice nel trattare soggetti veneti, verso i quali si sentiva condotto pella sua educazione e pel suo sentimento. Pinse 1’ ultimo addio di Jacopo Poscari, le ultime ore di Marino Faliero, il matrimonio di Jacopo Foseari, ritratti di uomini veneti pel caffè Florian, nel 1882 la sagra di santa Marta, e nel 1887 pella esposizione di Venezia, un episodio di inondazione, Venezia nel 1579. e la paire di Torino. Il forte ingegno del Carlini in questa sua ultima opera fu contrariato, e trovò, egli classico, avversarii, i cosi detti realisti, e molto ne sofferse. La sua pace di Torino, non era quadro indovinato, vi lasciava trapelare troppo studio.