27 abbandonata con tonta leggerezza, rioccupò gli offici del «no ministero e scrisse la storia di Andrea, e Saggezza della follia. Kbbe l'incarico della revisione delle leggi criminali. Nel 1782 pubblicò i saggi per servire alla storia «lei viaggi filosofici e dei principi viaggiatori. Dojx» jMichi anni, non curando gli affari pubblici e la famiglia, lasciò nuovamente Venezia e andò a stabilirsi a Vienna. Succeduta la rivoluzione francese. si ree«) a Venezia per farvi proseliti, ma fu trasportato a Corfii |>er i suoi imprudenti parlari, sotto la vigilanza di quel provveditore. Sposatosi colà nuovamente, fini la sua condanna, col finire del governo veneto. Andò quindi a stabilirsi a Milano, dove fu nominato console della repubblica italiana ad Ancona, officio che non potè coprire per le vittorie im[>eriali. Al ritorno degli austro-russi nel 1799 egli si fidò di rimanere in Italia, ma invece con altri venne deportato in I>almazia ed Ungheria. Egli con molto brio, descrive i suoi casi nelle lettere Sirmiensi stampite a Milano nel 1801. Narra in esse come arrestato con altri |«trioti cisalpini, venisse condotto por Verona, e per l'Adige a Venezia, dove arrivato, ap|>ena avvenuta l'elezione di Papa l’io VII, legato coi suoi amici in un naviglio fu condotto a Zara e Sebenico. e di là nel Sinnio nella Bassa Ungheria, a l’e-tervardino, da dove avvenuta la battaglia di Marengo fu ricondotto libero a Milano. Qui stampò