canti. Il Marin fu prima membro dell’ Accademia veneziana «li bello lettere, poi socio dell’Ateneo. Nel 179-1 diede in luce i suoi primi lavori storici pubblicando due dissertazioni, una sulla venuta di Papa Alessandro 111 a Venezia, l’altra jier provare la verità deH’avvenuta vittoria di Salvore, nella quale l'armata veneta sconfiggeva quella dell 'imperatore Barbarossa. Senonchò questi non erano che piccoli saggi, che ceder dovevano innanzi all’opera importantissima, della storia civile e politica del commercio dei veneziani, Venezia Coletti, dal 1798 al 1X08 in otto volumi. Emanuele Cicogna fa qualche appunto in linea d’esattezza, e deplora che l'A. non abbia ¡»otuto approfittare di tutti i documenti veneziani ne-cessarii, poiché in ¡»arte trasportati altrove. Ricorda inoltre il Cicogna, che si aveva prima a |>enna una storia mercantile e marittima di Sebastiano Molin, «Iella quale in jiarte aveva approfittato il cav. Giacomo Nani nella sua sempre inedita storia della Milizia marittima dei veneziani. Anche l'abate Giuseppe Gennari aveva letto una memoria all'Accademia di I’a-«iova, sull'istesso argomento ; ma il Marin fu il solo che colla sua perseveranza e diligenza nei lunghi studii, diede motivo a mostrare l’alta sua perizia, nella difficile impresa che si era assunta. Kgli in tessè bensì la storia del commercio dei veneziani, ma svolse come osserva il Sagredo, tutta la tela della storia veneziana ;