213 largo, presto e risoluto, che la sua fantasia era giovane ed audace, che aveva tavolozza squisita veramente veneziana, che avea concetti vasti come quelli degli antichi, e che amava l'arte per 1* arte, non ¡wr il guadagno. Nell’ ¡stesso anno 185U moriva in Tarso di 74 «inni, Giovanni De Min nativo di Belluno. Lesse la sua orazione funebre, il 22 dicembre 0. B. Xannini, nella cattedrale di Belluno. Educato all* Accademia di Venezia visse in questa città e a Roma, e la sua fama la deve come pittore affrescante. I suoi ultimi vent' anni li passò a Ceueda. É celebre il suo affresco, la lotta delle Spartane nella villa dei Pati, descritta nel 1840, da Bastiano Barozzi, e cantate in versi nel 1837 da Pietro Beltrame. Nel 1825 fece anche grandi quadri ad olio, la resurrezione di lazzaro, per la chiesa di Auronzo, 1’ eccidio degli Ezzelini. Nel 1830 la profanazione del tempio, per la chiesa di Auronzo. Nel 1830 pinse gli apostoli, affresco pella chiesa di Possagno, un giudizio (inale per Pa-derno ; molti lavori fece a Padova ; e per la casa riera a Conegliano, dipinse la Regina Saba, innanzi a Salomone, e nel 1846 lo sbarco di S. Saba a Costantinopoli ; altri affreschi ; Cesare che fuga gli Klvezii, la caduta degli angeli pella chiesa di Caneva: pel palazzo municipale di Bel-