102 Il rinnovamento dell'arte a Venezia già iniziato dal forte genio del Canova, si raffermava al principio dell’ottocento merci l'istituzione napoleonica dell’Accademia. Teodoro Matteini chiamato in seno a quella, a coprire la cattedra di pittura, non tanto valse per il sapere proprio, quanto per la impartita educazione artistica, ai suoi allievi, ai quali seppe imprimere il proprio impulso. Quegli allievi, fu detto, divennero artisti, che si staccarono dal manierismo del settecento, e seppero dare una singolare lìsonomia alle loro opere attenendosi più al vero che non al verosimile. Il Lattanzio Quorena, siccome dice lo Zanotto, pittore della vecchia scuola, approfittò degli insegnamenti della nuova, ed è guardato quale anello che congiunge la storia pittorica del passato col presente secolo, e Natal Schiavoni e Liberal Cozza e gli allievi loro concorsero in questo movimento. L'Uayez eccedendo sopratutti per la moltiplicità ed importanza dei soggetti e per la loro impronta caratteristica, personificava in sii il rinnovamento dell’arte nella sua epoca. Nella seconda metà del secolo, essa cominciava un po’ a declinare quantunque Venezia potesse ancora presentare lo Zona, il Mol-mcnti, il Nani pittori ispirati alla grande arte veneziana. Le annuali esposizioni dell’accademia, andavano a poco a poco intiSichendo, fino a ri-