112 siine per le sue controversie sull’ Abbazia della Misericordia. Il Cap|>elletti negli anni 1848-40 segui una parte assai viva nella riscossa di Venezia dal dominio austriaco, ed alcuni scritti, e la foggia del vestire lo misero in contrasto col cardinale Jacopo Monico. — In quell'emergente monsignor Bernardi mi narra, ili essersi esso stesso interposto per una conciliazione, allorché il Patriarca, dopo 1’ assalto datosi alla sua dimora, che era il palazzo Querini a Santa Maria Formosa, dalla ciurmaglia, erasi raccolto nell' isola degli Armeni ; conciliazione che fu conseguita. Il Bernardi stesso mi soggiungeva che le opere del Cappelletti palesano la sua foga nello scrivere, l'erudizione, lo studio tenacissimo ma non però discernimento critico pari alla instancabile perseveranza del lavoro. Gli scritti del Cappelletti, concludeva il Bernardi, possono considerarsi come una larga ricca miniera, ma tutto non è oro, e non di rado ciò che afferma richiede che sia vagliato. Il Cappelletti non cessava mai da questioni letterarie, storiche, ecclesiastiche, e ne fanno fede le molte pubblicazioni registmie nelle bibliografie. Contemporaneamente a queste penose occupazioni, coltivava con successo la predicazione. La vera opera di merito del Cappelletti e di polso, è quella delle Chiese d’Italia dalla loro