Professore «li disamo noi collegio di marina e aggiunto allo pubbliche costruzioni, murò il padiglione dol giardinetto reale o il corjio di guardia, ora ufficio telegrafico, che il Diedo ritiene esempio di buon gusto, ma che il Selvatico non crede tale. Il lavoro principale del Santi fu il palazzo patriarcale, che venne acerbamente censurato : però e-/li aveva presentato chi assevera diciotto, chi venticinque progetti; il Selvatico dice che fu scolto il peggiore perchè mono dispendioso. Altra sfavorevole circostanza por il Santi fu quella che dovè serbare dimensioni, forme e fori deH'edifirio antecedente. Di Giuseppe Salvadori ingegnere del Comune, ricordo il |K>nte della Veneta Marina e un progetto di un ponte in pietra attraverso il Canal grande, presentato all'Accademia il 182:1. Antonio Diedo lavorò nella chiesi» di S. Maurizio a Venezia nel 1>#»8, operava assieme al Selva nel duomo di Cotogna od edificava il tempio di Schio che fu detto, lavoro dei più bei se*-oli dell’arte. E fece pure nel suo interno, la chiosa della t’anda in Polesine, condotta nel 1823. Dal Cicogna è ricordau» un disegno del Diedo del catafalco ¡iella chiesa di S. Marco con pitture del Borsate fatto nel 1820, e il disegno di un monumento al Selva ¡»ella chiesa di S. Croce. Il Selvatico nella Storia dell’ architettura, non ricorda il Diedo. perché nulla aveva murato in Venezia.