L’autore lo indirizzava ad un suo amico che lo invitava a scrivere in versi nell’ anno I79t>. Or che fumar di cittadino sangue Miriamo Invali de I' Adige le sponde Felice un tempo, e violo U popol langue Da la celtica possa, e il ferro asconde. Or che al vecchio leon che rugge esangue Sordo II elei puullor più non risponde K il no veleno di pesUferi angue Letal veleno, il suolo infetta e 1’ onde. Or che tutto spavento, e orror rinserra lx> scorso affligge e l'avvenir minaccia, Temiarn la pace e più temiarn la guerra. !)• h ! come o Pietro con gioconda faccia Trattar la cetra, e de la cipria terra Cantar la diva, e Amor che 1' alme allaccia I Il Barbaro moriva nell’ anno 1831. All- epoca napoleonica corsero in Venezia parecchi versi contro il Buonaparte, e molti ue esistono manoscritti nella raccolta Cicogna al Museo Correr. Dei primi alcuni se ue stamparono in una raccolta datata da Ispahan 1811. o altrove, come il segueute grazioso epigramma : Tanta guerra, tanto male. Per cambiare una vocale. Un borbone in un birbone Un birbone tn un borbone. Ma il seguente sonetto bellissimo scritto da Pietro Buratti, e che credo inedito, merita di essere riprodotto. Aliudesi in esso, alla subdola occupazione della Spagna ottenuta da Napoleone :