100 Bon via/o sior amigo, la stia ben, l.a s« diverta, ma lonUn da nu La vaga pur a casa de colù. Che quela casa proprio ghe stajhen. Un codice da novo la ghe scriva, I.a li marida all' uso de Milan, La mela la predtal, la coscrlzion. Ah sior amigo là co se ghe ariva No ghé zoghi de testa opur de man Va tutto in fumo, senza remlssion. Ricorderò qui un poeta vicentino, ma che scrisse in dialetto veneziano : Marco Spranzi, nato in Vicenza il 29 Aprile 1702 e morto il 18 Febbraio 1832. Dettò delle sestine intitolate 1’ Alòvo de Napoleon nell' anno 1809, quindi delle novelle veneziane quali : I curii de sior Betin Roseli e i ochiui, Treviso 1827. Bussolin Pietro, assaggiatore della Zecca Veneziana, uomo amante della musica, della poesia, ed erudito, parafrasò in veneziano 24 odi di Orazio, tradusse in dialetto 1’ orazione prò Archili di Cicerone ed alcuni brani di Tacito. Le sue parafrasi meritarono l’inserzione nella raccolta del Gamba. Nato a Venezia nel 28 maggio 1772, scrive il Barbiera, che il fìus-solin vide fanciullo cadere la repubblica ; era però un fanciullo di 25 anni, tantoché nel 1790 prese moglie e mori il 23 Aprile 1845. Non dimenticheremo inoltre 1' abate Marco Antonio Cavanis nato in Venezia nel 1774 e morto nel 1853 pure a Venezia. Appartenente