nelle repubbliche e nei reami dell' antica Grecia dagli oratori o dai |x>oti. Cosi il Cesarotti nel saggio sulla filosofia »Ielle lingue dice che il dialetto veneziano è il migliore di tutti : così 1’ Alfieri nella sua vita : e anche favorevolmente si pronunzia il Xapione, il quale [>erò conclude dicendo, che il dialetto veneto troppo bello e seducente per un dialetto, non è abbastanza per formare una lingua. Ebbe inoltre il dialetto veneto le lodi del Bettinelli e del Fo-scarini, che vi notarono accenti e maniere che sanno del greco, e cosi Apostolo Zeno ed il Boaretti favorevolmente si espressero a suo riguardo. — Una riflessione che sorge spontanea dallo studio dei cultori del nostro dialetto nel passato secolo è questa che mano mano che ci andiamo allontanando dal settecento, vennero sempre più scemando 1' ardore e 1' amore per il dialetto veneziano, tanto che a' nostri giorni si può «lire che esso è quasi del tutto negletto. Il nostro volgare, ultimo ricordo del nome veneziano già s|>ento, trovò ancora i suoi più folti cultori, meno forse rare eccezioni, in coloro che furono testirnonii della Venezia antica, o che viva ne avevano ricevuta l'impressione da coloro, che ne conservavano ancor fresche le tradizioni. I.a sorte del dialetto veneto «'> adunque «li-venuta ora tristissima ; nè la sua scomparsa se 1’ augurava il prof. Castel nuovo in una sua dotta