460 Nel 1887 pubblicò 1* Aretino, commedia in versi, non però addatili alle scene, e troppo ostica anche alla lettura. Non credo però fuor di luogo riportare un brano splendido, per evidenza perfetta descrittiva, dettato da chi la sapeva lunga in fatto di scherma, ma che sembra suggerito da quel brano di racconto, del Sicario Bibona, quando narra come col coltello assaltasse Alessandro Soderini che era in compagnia di Lorenzi no dei Medici, mentre questi era investito dall’ altro Sicario Bebo ; fatto avvenuto a Venezia, in campo S. Polo, per ordine del duca Cosimo. La lotta fra il Bibona e il Soderini, è in sostanza quella descritta dallo Scoronconcolo, con un gentiluomo fiorentino, nell’ Aretino del Fambri. Questo brano, sta nell’ atto terzo, scena sesta, e il Fambri se ne compiaceva assai e lo ripeteva volentieri. Trass' io lo stocco, eglt la lunga spada, e in bassa e cauta guardia s'impostò. Sei ben piantato, pensai, ma ha da nascere 11 tiratore che da scoronconcolo possa dirsi coperto. Molto fuori di misura io restavo, dondolandomi tanto da dargli il balenio e confondergli occhio e pensiero insieme. A me 1' aire Ciò preparava a scatti subitissimi ove el movesse alle offese. Ma che! Sempre immoto, dai capricciosi fori della scolpita coccia egli fissatami. L' aspettai lungamente, la sperai Una sua botta dritta per giuocargll